\paperw8895 \margr0\margl0 \plain \fs20 \sl240 \f1 \fs24 Un periodo caotico per il potere imperiale ebbe inizio dal 1246, quando, deposto Federico da papa Innocenzo IV a Lione, l
a corona fu data dai principi û manovrati dallÆarcivescovo di Colonia û prima al langravio di Turingia, Enrico Raspe, poi al conte Guglielmo dÆOlanda. Successivamente, altri candidati ancora pi∙ estranei alla Germania ottennero dagli elettori il titolo d
i re dei Romani, cioΦ re di Germania e imperatore designato: Alfonso di Castiglia e il conte Riccardo di Cornovaglia, eletti entrambi contemporaneamente. Di fatto, il potere regio rimase vacante finchΘ, di fronte al pericolo posto dalla candidatura di un
sovrano forte, Filippo lÆArdito re di Francia, gli elettori (in questo periodo si era istituzionalizzato il collegio elettorale formato da sette membri) nel 1273 dettero la corona a Rodolfo dÆAsburgo. Il principale interesse delle grandi casate tedesche
ad occupare il trono risiedeva nella norma che consentiva alla corona di riassegnare i feudi vacanti, un mezzo con il quale si poteva sperare di aumentare la potenza della propria famiglia; ma per il resto, cÆerano poche speranze di riuscire ad esercita
re un potere effettivo.\par
La Germania di questo periodo Φ stata definita unÆanarchia a forma monarchica: priva di una legislazione unitaria, di finanze e di una struttura burocratica comuni a tutto il regno, essa era unÆaccozzaglia di stati territoria
li, laici o ecclesiastici, nei quali i principi esercitavano tutti gli attributi della sovranitα (\i domini terrae\i0 ). A questi principati andavano aggiunte le cittα libere o imperiali, cioΦ sottomesse direttamente allÆautoritα del sovrano, le quali pe
r≥, lungi dal costituire per questo una base di potere alternativa o almeno integrativa rispetto a quella rappresentata dai principati feudali, utilizzavano la protezione imperiale esclusivamente per sfuggire al potere dei signori locali.\par
Stroncata
dalle sue ambizioni imperiali, la monarchia tedesca, dopo la fine negativa della lotta delle investiture contro il papato, non aveva avuto pi∙ la forza di porre mano alla costruzione di uno stato unitario nelle terre tedesche. La figura del re e la dieta
(lÆassemblea dei principi, dei nobili e delle cittα) erano gli unici elementi unitari. Ma, al di sotto del caos politico, era notevole il dinamismo economico delle cittα del nord e di quelle del sud-ovest (queste ultime a suo tempo favorite dagli Hohens
taufen), lungo le vie dÆacqua del Baltico e del Reno, e cos∞ pure la forza in ascesa del nuovo stato monastico-crociato del nord-est, la Prussia, e, al sud, di stati territoriali retti da solide dinastie, quali la Baviera sotto i Wittelsbach e lÆAustria
sotto gli Asburgo. Pi∙ ad ovest, nella progredita regione renana, si affacciava in questo periodo alla ribalta politica la casata di Lussemburgo. Saranno queste le principali famiglie che si contenderanno il trono nel basso Medioevo.\par
Rodolfo dÆAsbur
go (1273-91) si dedic≥ soprattutto a rafforzare la sua famiglia, combattendo Ottocaro re di Boemia e ottenendo lÆAustria e la Stiria, in aggiunta al Tirolo e ai possedimenti svizzeri che giα controllava; si formava cos∞ il nucleo essenziale del patrimoni
o territoriale degli Asburgo. NΘ Rodolfo, nΘ i suoi successori, Adolfo di Nassau (1291-98) e Alberto dÆAsburgo (1298-1308), pensarono mai di cingere la corona imperiale, rivelando cos∞ un chiaro restringimento di orizzonti: il re tedesco era ormai un sem
plice capo casata che svolgeva una sua politica dinastica. Seguace della politica paterna, Alberto cerc≥ di incamerare la Boemia nei possessi familiari, ma fu assassinato; gli Asburgo non dovevano per≥ dimenticare questo progetto. Con lÆapparizione sul t
rono nel 1308 di un altro principe minore, Enrico di Lussemburgo, la politica regia riprese un respiro pi∙ ampio. Enrico infatti, di civiltα e costumi francesi e poco interessato quindi alla Germania, tent≥ di rinnovare la tradizione imperiale della coro
na tedesca. La sua discesa in Italia, dove fu incoronato imperatore nel 1312, non ebbe per≥ seguito, anche perchΘ la morte colse lÆimperatore nella penisola (1313). LÆunico risultato da lui conseguito riguard≥, ancora una volta, il piano dinastico: la Bo
emia, tramite matrimonio, and≥ a suo figlio Giovanni.\par
Si era comunque riaperta la via alle avventure imperiali in terra italiana, via che fu percorsa da Ludovico il Bavaro (1314-47). Questi, di fronte allÆostilitα del papato, strettamente legato in
questo periodo alla politica francese, si fece incoronare dal popolo romano, contro la volontα di papa Giovanni XXII. Ci≥ segn≥ la sua rovina: nonostante che gli elettori, con la dichiarazione di Rense (1338), protestassero contro le ingerenze papali nel
la designazione del re di Germania, essi di fatto abbandonarono il Bavaro, eleggendo al suo posto Carlo IV di Boemia (1346-78), nipote di Enrico VII. Carlo û che prese, ma in accordo con il papa, la corona imperiale û prosegu∞ nella politica dinastica im
padronendosi di Slesia, Moravia e Brandeburgo. Si creava cos∞ un nucleo territoriale importante, il cui centro per≥ non era la Germania, ma la Boemia.\par
Nel 1356, la Bolla dÆOro di Carlo IV conferm≥ numero e poteri del collegio elettorale, che doveva
rimanere immutato sino al XVIII secolo. Esso era composto da tre ecclesiastici (gli arcivescovi di Colonia, Treviri e Magonza) e quattro laici (il re di Boemia, il conte del Palatinato, il duca di Sassonia e il marchese del Brandeburgo). Il figlio di Car
lo, Venceslao, fu nominato re dei Romani mentre il padre era ancora vivo (1376), e cos∞, per la prima volta dopo Federico II, un figlio succedeva al padre sul trono tedesco.\par
Ma ormai la casa di Lussemburgo era troppo poco tedesca: nel 1400 i quattro
elettori renani deposero Venceslao e dettero la corona a Roberto di Wittelsbach, che per≥ non fu riconosciuto quasi da nessun altro principe. Alla sua morte (1410), gli elettori si rivolsero alla potente casata di Lussemburgo, eleggendo i due fratelli d
i Venceslao, che era ancora vivo: ci furono dunque insieme tre re della stessa famiglia, finchΘ la scomparsa dei fratelli lasci≥ Sigismondo da solo sul trono. Accanto a quelle di Germania e Boemia egli aveva, per via ereditaria, una terza corona, quella
dÆUngheria: i suoi problemi erano quindi a oriente, dove si affacciavano sempre pi∙ minacciosi i Turchi. Anche per questo motivo egli si adoper≥ per sanare lo scisma nella Chiesa (premessa questa indispensabile per una crociata) e soffocare lÆeresia huss
ita. Sigismondo cerc≥ di realizzare entrambi gli obbiettivi con il Concilio di Costanza (1414-18), dove Giovanni Hus fu bruciato. Alla morte di Sigismondo (1437), i regni di Boemia e di Ungheria passarono a suo genero, Alberto dÆAustria (1437-39), e poi
a Federico III (1437-93). Forti dei loro possedimenti austriaci, del Tirolo e della Stiria, gli Asburgo avevano posto le basi per un nuovo blocco territoriale egemone in area tedesca.\par
La dimensione sovranazionale del dominio asburgico venne per≥ in
piena luce quando, per via matrimoniale, gli Asburgo con Massimiliano I (1493-1519) entrarono in possesso dellÆereditα dei duchi di Borgogna, creando cos∞ un ulteriore punto di forza familiare, questa volta in occidente. Erano cos∞ poste le premesse per
il tentativo di egemonia ôuniversaleö messo in atto dagli Asburgo nel corso del secolo successivo. Il blocco territoriale degli Asburgo, che da questo momento in avanti monopolizzeranno la corona nonostante la permanenza del sistema elettivo, era dunque
solo parzialmente tedesco. Ci≥ era stato reso inevitabile dallo sminuzzamento dei principati occidentali, a fronte della presenza di regni e principati piuttosto vasti sulla frontiera orientale. ╚ a oriente, quindi, che si erano volte le casate che si vo
levano assicurare una base territoriale per dominare la Germania, con la conseguenza di risultare per≥ sempre meno tedesche. La potenza imperiale per gli Asburgo fu un fatto familiare, dinastico, non nazionale tedesco: impero e regno germanico cominciava